REGOLAMENTO GENERALE D ’ISTITUTO PRINCIPI GENERALI E FINALITA’ EDUCATIVE

La Costituzione Italiana assegna alla scuola il ruolo istituzionale di rendere effettivo il diritto allo studio in essa sancito, come indispensabile e irrinunciabile garanzia di promozione e concretizzazione dei diritti individuali alla libertà, all’uguaglianza, alle pari opportunità e dignità sociali, alla partecipazione effettiva alla vita politica, economica e sociale. Fine generale delle scuole di ogni ordine e grado è dunque    promuovere la crescita intellettuale e culturale degli studenti per fornire loro un’autonoma capacità di elaborazione critica del sapere e una moderna e polivalente capacità operativa, indirizzata all’accesso a successivi cicli di studio e all’inserimento nel mondo del lavoro.  Insegnanti, studenti e personale scolastico si impegnano, coerentemente con i loro profili, i loro compiti  le loro responsabilità, all’osservanza delle norme del presente regolamento, secondo i principi e le linee definiti dal Patto Educativo di Corresponsabilità.   Su tale principio generale la Scuola Italiana Pietro della Valle di Teheran stabilisce le regole comuni di convivenza, le norme disciplinari e gli statuti dei docenti,  delle studentesse e degli studenti, come supporti strutturali e ordinativi indispensabili per una sana comunità.

Premessa

Il Regolamento recepisce i principi di fondo del D.P.R. 249/24.VI.1998, “Regolamento recante lo statuto delle studentesse e degli studenti della scuola secondaria” e sua integrazione con “Regolamento recante modifiche e integrazioni al decreto del Presidente della Repubblica 24.IV.1998, n. 249”, del D.P.R. 235/21.XI.2007 concernente lo statuto delle studentesse e degli studenti della scuola secondaria” e ne accoglie le affermazioni di principio basilari, in particolare quelle di seguito richiamate.

La scuola è luogo di apprendimento di conoscenze e comportamenti volti alla formazione ed educazione della persona.

La scuola è una comunità di persone, studenti genitori,docenti e personale tecnico che, con diverse funzioni e pari dignità, operano per garantire a tutti il diritto allo studio recuperando le situazioni di svantaggio iniziale, in armonia con i principi sanciti dalla Costituzione e dalla Convenzione Internazionale sui diritti dell’infanzia e con i principi generali dell’ordinamento italiano.

La scuola è parte di una più vasta comunità sociale e civile con cui interagisce al fine di formare individui responsabili, autonomi e consapevoli.

La vita della comunità scolastica si basa sulla libertà di espressione, di pensiero, di coscienza e di religione, sul rispetto reciproco di tutte le persone che la compongono.

La scuola garantisce i diritti individuali e collettivi. Ciascuno –docenti, non docenti, personale amministrativo, studenti- nella scuola così come in qualsiasi comunità e luogo di vita, riconosce i propri diritti accanto ai propri doveri e assolve ai propri compiti concorrendo al funzionamento dell’istituzione educativa e alla affermazione dei diritti dell’altro e propri.

Patto educativo di corresponsabilità

Nell’ambito delle prime  due settimane di inizio  delle attività didattiche “l’istituzione scolastica pone in essere iniziative per le  opportune attività di accoglienza dei nuovi studenti, per la presentazione e la condivisione dello statuto delle studentesse e degli studenti, del piano dell’offerta formativa, dei regolamenti di istituto e del patto educativo di corresponsabilità” .

In tale periodo è richiesta la sottoscrizione da parte dei genitori e degli studenti di un Patto Educativo di corresponsabilità, finalizzato a definire in maniera condivisa diritti e doveri nel rapporto tra istituzione scolastica autonoma, studenti e famiglie.

Nell’ambito delle attività di accoglienza dei nuovi studenti sono previste la presentazione dello Statuto degli Studenti e delle Studentesse  e del Patto Educativo di Corresponsabilità (Allegato).

REGOLAMENTO  STUDENTI

1. L’atto d’iscrizione costituisce piena accettazione dell’impostazione educativa dell’Istituto e delle norme disciplinari e impegno ad adeguarvisi.

  1. Le/Gli alunne/i tengono sempre un comportamento conveniente. La correttezza, le buone maniere, la distinzione nella vita di relazione sono condizione di una convivenza serena e cordiale. A tutte/i è richiesto il decoro, l’ordine personale e la pulizia. Sono vietati comportamenti offensivi sia in presenza che attraverso social media (Vedi regolamento contro Bullismo e Cyberbullismo allegato)
  2. La frequenza scolastica quotidiana è il primo dovere cui le/gli alunne/i s’impegnano all’atto dell’iscrizione.
    4. Le/Gli alunne/i delle classi del Liceo e, se richiesto, anche quelle/i delle Medie, hanno la facoltà di eleggere un/a proprio/a rappresentante per i rapporti con i/le docenti, il Comitato di Gestione e i genitori.
    5. Ogni alunno/a è fornito/a del libretto di comunicazioni tra lafamiglia e la scuola. Il libretto deve riportare le firme dei genitori/tutori autorizzati a giustificare e a chiedere permessi scolastici personali.
    6. Le/Gli alunni partecipano alle lezioni diligentemente muniti dei libri di testo e del materiale scolastico occorrente. In caso contrario, i provvedimenti adottati saranno a discrezione dell’insegnante.
    7. Le/i eventuali impreparazioni alle lezioni, debitamente giustificate dai genitori, possono essere accettate solo per seri motivi e sempre a discrezione del docente della disciplina.
    8. Le assenze alle lezioni, i ritardi, i permessi di uscita devono essere giustificati dai genitori o da chi ne fa le veci nelle rispettive sezioni del libretto di comunicazione. La giustificazione va consegnata dall’alunno all’insegnante della prima ora. Non si accettano giustificazioni scritte su foglietti o per telefono. Le/Gli alunni muniti di  un permesso di uscita devono recarsi dal/la Preside o dal/la Vice Preside entro il suono della campanella per ottenere il relativo visto. Per i ritardi è consentita una tolleranza massima di 10 minuti; se il ritardo è superiore, gli alunni rimangono in segreteria fino alla seconda ora e poi potranno accedere alla classe con foglio di autorizzazione.
    La mancanza di puntualità al mattino ostacola il regolare inizio delle lezioni; il/la Preside e le/gli insegnanti adottano pertanto i provvedimenti disciplinari che ciascun caso richiede.
    9. Le assenze prolungate o troppo frequenti devono essere giustificate personalmente dai genitori o da chi ne fa le veci.
    10. Le giustificazioni delle assenze per malattia, di durata superiore a 5 giorni, devono essere accompagnate dal certificato medico.
    11. Le/Gli alunni che non intendono avvalersi dell’insegnamento della religione cattolica possono optare per un’attività di studio individuale e si recheranno in biblioteca o in altro locale apposito in cui dovranno rimanere per tutta la durata dell’ora per svolgere attività di studio sotto la supervisione di un insegnante delegato.
    12. I genitori sono chiamati a collaborare con la scuola per evitare assenze intenzionali e giustificazioni prive di serie motivazioni. Questo spirito di collaborazione suggerisce inoltre di comunicare per telefono alla scuola la mattina stessa i motivi dell’assenza, specie se si tratta di ragazzi/e della scuola superiore. La direzione procede a controlli telefonici periodici per verificare le assenze.
    13. La scuola si farà carico di anno in anno di favorire una puntuale quanto veloce comunicazione con le famiglie e  di trovare le modalità più idonee allo svolgimento dei colloqui fra famiglie e docenti
    14. Le/Gli studenti delle classi Medie e del Liceo  hanno diritto a riunirsi periodicamente in assemblea. E’ consentito lo svolgimento di un’assemblea al mese per la durata di un’ora ciascuna. L’assemblea non può essere tenuta sempre lo stesso giorno della settimana e viene richiesta dai rappresentanti degli studenti.
    15. Non è consentito a parenti o estranei l’accesso alle aule per comunicare con alunni o insegnanti. Dopo il suono della campanella, i genitori, che non abbiano specifiche incombenze da assolvere, devono lasciare la scuola.
    16. È vietato ad alunni/e e docenti  l’uso di telefoni cellulari durante le lezioni (vedi regolamento specifico allegato/ divieto uso cellulari).
    17. Al termine e al di fuori dell’orario di lezione non è consentito fermarsi all’interno della scuola o in cortile, se non dietro specifico permesso del Preside. I genitori sono tenuti a comunicare i nominativi di altre persone (autisti, babysitter) autorizzate al prelievo degli alunni di qualunque età. In caso di variazione di tali nominativi, i genitori sono tenuti a comunicarlo subito in segreteria.
    18. In caso di malessere, l’alunno/a è tenuto/a ad informare l’educatore presente sul posto, il quale ne cura l’eventuale accompagnamento in infermeria senza perderne il controllo. Se necessario, l’educatore ne informa anche il/la Preside. Nessun alunno/a in caso d’indisposizione può sollecitare telefonicamente l’intervento della famiglia: la telefonata si farà direttamente dalla segreteria in modo da informare correttamente la famiglia e autorizzare subito l’eventuale ritiro dalla scuola.
    19. Non è consentito uscire dall’aula durante le lezioni, né allontanarsi dal luogo di ricreazione
    durante gli intervalli senza il permesso del docente. È consentito recarsi in bagno o a bere solo al cambio dell’ora.
    20. Nessun alunno/a può uscire dall’Istituto durante l’orario scolastico senza l’autorizzazione esplicita del/la Preside.
    21. E’ vietato fumare nei locali della scuola, compresi bagni e cortile (vedi regolamento specifico allegato).
    22. L’ordine generale e il decoro dell’Istituto sono affidati anche alla buona educazione e al senso di rispetto degli alunni. Eventuali danni saranno addebitati a chi li ha procurati. In caso di danni anonimi la spesa sarà suddivisa fra i componenti della classe, del gruppo o di tutta la collettività.
    23. La direzione non assume responsabilità per quanto gli alunni possano smarrire nell’ambito dell’Istituto. Gli oggetti ritrovati vengono depositati  in segreteria.
    24. L’affissione d’annunci all’albo, la distribuzione di fotocopie o qualsiasi comunicazione agli alunni deve essere espressamente autorizzata dalla Presidenza.
    25. È vietato introdurre libri, riviste, giochi o altro materiale contrario alle finalità proprie dell’Istituto.
    26. La biblioteca scolastica è a disposizione di tutti i componenti dell’Istituto. A nessuno è consentito di accedere direttamente agli scaffali; per ogni indicazione è necessario rivolgersi agli incaricati. I libri in prestito non vanno né segnati né deteriorati: chi li danneggia o perde è tenuto a rimborsarne il costo. Entro il 10 giugno d’ogni anno tutte le opere vanno restituite; non è consentito il prestito dopo tale data. I responsabili di biblioteca si fanno carico del controllo.
    27. L’accesso in palestra e l’uso delle attrezzature sono consentiti solo alla presenza di un/a insegnante responsabile .
    28. Quando l’alunno/a, per motivi di salute, non può praticare ed. Fisica per più di 3 lezioni, deve presentare al/la Preside sul libretto di comunicazioni la richiesta d’esonero temporaneo dalle attività pratiche scritta e firmata dai genitori, allegando certificato medico. In caso di impedimento per non più di 3 lezioni basterà la giustificazione come sopra, ma non è necessario il certificato medico. Le/Gli alunne/i esonerate/i dall’educazione fisica partecipano regolarmente alle lezioni di Educazione Fisica, in quanto la disciplina consta anche di parte teorica con una corrispondente valutazione.
    29. Non è consentito alle/gli alunne/i accedere alla sala di informatica  in assenza dei docenti e al di fuori dell’orario stabilito.
    30. L’accesso agli spazi esterni è consentito nelle pause di ricreazione, sotto sorveglianza degli insegnanti.
    31. Le norme di comportamento durante il servizio mensa si basano sulla buona educazione e il rispetto reciproco. Durante il pasto sono presenti i docenti designati come responsabili durante l’orario di mensa per  vigilare sul tranquillo svolgimento della refezione.  Non è consentito consumare il pasto al di fuori dei locali della mensa, anche per chi lo porta da casa.
    32. Nei confronti degli alunni che continuino a trascurare il loro dovere o si segnalino per comportamento poco rispettoso dei principi della convivenza civile, si ricorrerà a sanzioni disciplinari secondo quanto specificato di seguito:
    33. USCITE DALL’ ISTITUTO PER ATTIVITA’ ESTERNE – Le/Gli studenti non possono utilizzare un mezzo proprio per recarsi alle attività didattiche, manifestazioni culturali e/o sportive organizzate esternamente alla Scuola durante le ore di lezione. Durante il tragitto non è consentito compiere soste personali o utilizzare percorsi diversi e comunque valgono le stesse regole di comportamento previste all’interno dell’Istituto.  Durante le visite guidate e i viaggi d’istruzione si applicano le regole del presente Regolamento oltre alle norme specifiche previste dal Regolamento dei viaggi d’istruzione.
  3. ORA ALTERNATIVA ALL’INSEGNAMENTO DELLA RELIGIONE CATTOLICA- Le/Gli studenti che, a seguito delle richieste presentate all’atto dell’iscrizione, non si avvalgono dell’insegnamento di Religione Cattolica e che non hanno optato per l’uscita dall’Istituto potranno svolgere: -attività didattiche formative tenute da personale docente (opzione A); -attività di studio e/o di ricerca individuali con assistenza di personale docente (opzione B); -libera attività di studio e/ o di ricerca individuale senza assistenza didattica, ma solo sotto la vigilanza del personale docente (opzione C). La presenza alle attività risulterà dagli appositi registri consegnati ai docenti. Gli studenti che optano per l’uscita dall’Istituto durante l’ora di Religione Cattolica, in regola con la necessaria documentazione, devono obbligatoriamente uscire dall’edificio scolastico e rientrare puntualmente all’inizi.Se L’ora di religione coincide con la prima ora di lezione, l’ingresso a scuola avverrà alla seconda ora; se coincide con l’ultima ora di lezione, l’uscita avverrà al termine della penultima ora.

NORME E SANZIONI DISCIPLINARI (studenti)

ART. 1 (DISPOSIZIONI GENERALI)
La disciplina scolastica è regolata dal presente titolo. Essa ha come scopo la conservazione di un ambiente consono all’azione educativa e il suo mantenimento è, per larga parte, affidato agli stessi studenti, nella prospettiva dell’autodisciplina che scaturisce dal senso d’appartenenza alla collettività e dall’interesse e dalla motivazione alla partecipazione consapevole al processo di istruzione e formazione che avviene nella scuola.

ART. 2 (COMPORTAMENTI IRREGOLARI)
Sono comportamenti contrari al regolare e proficuo svolgimento delle attività didattiche:
2a)  disturbo alla quiete e serenità della normale vita scolastica non congiunto ad atteggiamenti offensivi o ad azioni dannose;
2b)  mancato rispetto, privo di giustificazione, delle norme del regolamento d’istituto relative agli orari, entrate e uscite anticipate o posticipate, assenze;
2c) offesa alla dignità personale di compagni o del personale della scuola; false dichiarazioni;
2d) protrarsi nel tempo delle infrazioni suddette 2a, 2b, 2c;
2e) offesa al decoro, all’igiene e alla salubrità dell’ambiente scolastico, al buon nome della scuola e alla sua dignità;
2f) danneggiamenti all’ambiente scolastico, al patrimonio dell’istituto o alla altrui proprietà;
2g) offese alla morale e ai sentimenti etici e religiosi;
2h) atteggiamenti persecutori e\o prevaricatori nei confronti di compagni e\o del personale della scuola;
2i) violenze personali.

ART. 3 (ATTENUANTI ED AGGRAVANTI)
Costituiscono attenuanti:
3a) l’involontarietà  in quanto compatibile con l’infrazione;
3b) il mancato controllo emotivo connesso alla brevità dell’infrazione e all’età dello studente;
3c) la situazione di handicap;
3d) l’immediato e leale riconoscimento dell’infrazione e della sua gravità;
3e) la provocazione ricevuta.
Costituiscono aggravanti:
3f) la recidiva;
3g) le circostanze dell’infrazione tra le quali l’aver commesso e\o omesso l’azione nei laboratori, durante le visite guidate, i viaggi d’istruzione, gli scambi culturali, gli stages;
3h) il carattere di gruppo dell’infrazione.

ART. 4 (SANZIONI)
Le sanzioni previste per le infrazioni di cui all’art. 2 sono:
4a) ammonizione verbale e\o scritta (nota), allontanamento temporaneo dalla classe, per i casi previsti sub 2a e 2b;
4b) richiamo scritto ai propri doveri, dichiarazione scritta di biasimo (censura) per le infrazioni di cui sub 2c);
4c) richiamo scritto ai propri doveri, non ammissione alla frequenza nel giorno successivo a quello in cui si verifica l’infrazione per quanto sub 2d) e 2e);
4d) risarcimento del danno per le infrazioni di cui sub 2f);
4e) allontanamento dalla scuola da 1 a 15 gg per le infrazioni sub 2f), 2g), 2h), 2i).

ART. 5 (PROCEDURA)
Ogni procedimento disciplinare nei confronti degli allievi prevede la contestazione degli addebiti e la possibilità di difesa e giustificazione da parte degli interessati. Le sanzioni di cui sub 4e) sono trascritte sulla pagella e sul registro generale dei voti salvo parere contrario del Collegio docenti; l’allontanamento dalle lezioni viene comunicato ai genitori in tempo utile perché possano prendere atto della esclusione dalla frequenza.

ART. 6 (ORGANI COMPETENTI)
L’istruttoria di ogni procedimento disciplinare è di competenza del Dirigente Scolastico. Fanno parte dell’istruttoria la ricezione del rapporto sull’infrazione, l’accertamento, l’eventuale avvio del procedimento, la contestazione degli addebiti e la relazione eventuale all’organo competente ad irrogare la sanzione. Sono competenti:
6a) i docenti per le sanzioni sub 2a)
6b) il dirigente scolastico per le sanzioni 2b), 2c), 2d);
6c) il consiglio di classe per le sanzioni sub 2e) e 2g)

Le sedute del consiglio di classe ai sensi e per le finalità del presente titolo, poiché trattano di persone, sono riservate ai soli componenti e vige l’obbligo del segreto d’ufficio per tutti i componenti. Il verbale e ogni altro atto sono riservati. Se ne può rilasciare copia o autorizzare la visione ai sensi delle norme vigenti sulla trasparenza amministrativa e previo nulla osta del Provveditore agli Studi.

ART. 7 (ORGANO DI GARANZIA)
Al fine di esaminare i ricorsi in tema di sanzioni disciplinari verrà nominata un’apposita commissione di garanzia, costituita da almeno due docenti del Consiglio di classe, da un membro del Comitato di gestione, dal genitore e dall’alunno. Le decisioni sono assunte a maggioranza e non è consentita l’astensione.
Il Dirigente scolastico non partecipa alle sedute della commissione; ne riceve gli atti per dare ad essi esecutività previo controllo di legittimità. Qualora permangano a giudizio del Dirigente scolastico elementi di illegittimità, lo stesso capo d’Istituto può rimettere gli atti al Provveditore agli Studi.
Al fine di semplificare le procedure avverso le sanzioni 2a) e 2b) è ammesso reclamo al Dirigente scolastico da parte dell’allievo.
In caso d’incompatibilità tra il ricorrente e un membro della commissione è ammessa la sostituzione con un membro supplente.

Natura dei provvedimenti disciplinari

I provvedimenti disciplinari hanno finalità educativa, tendono al rafforzamento del senso di responsabilità e al ripristino di rapporti corretti all’interno della comunità scolastica.

I “Regolamenti” di cui al D.P.R. 249/98 e D.P.R. 235/2007 sono rivolti agli studenti della scuola sec. di 1° e 2° grado. Poiché per la Scuola Primaria, in materia di provvedimenti disciplinari continua a vigere la normativa di R.D. n. 1297 del 26.IV.1928 sembra proponibile e logico che si possano assumere i principi dello “Statuto delle studentesse e degli studenti” della scuola sec. di 1° grado – che si configura formalmente, come un decreto del Presidente della Repubblica, e che dispone l’abrogazione espressa del capo III del regio decreto 4 ,V.1925 n. 653 (articoli 19-25) – come principi condivisi anche dalla scuola Primaria e dell’Infanzia. In altri termini gli articoli dello Statuto sui principi, sui diritti e i doveri possono essere considerati come norme di riferimento in quanto improntati a suggerire quegli atteggiamenti responsabili e quei rapporti improntati al reciproco rispetto che devono essere perseguiti fin dal primo ingresso dei bambini nell’Istituzione scuola.

REGOLAMENTO DEI DOCENTI

PREMESSA

La scuola garantisce i diritti individuali e collettivi. Ciascuno –docenti, non docenti, personale amministrativo, studenti- nella scuola così come in qualsiasi comunità e luogo di vita, riconosce i propri diritti accanto ai propri doveri e assolve ai propri compiti concorrendo al funzionamento dell’istituzione educativa e all’affermazione dei diritti dell’altro e propri.

  1. Il docente che chiede e/o accetta di far parte dell’Istituto intende con ciò realizzare la sua specifica missione educativa.
    2. Il docente è tenuto a conoscere e attuare puntualmente le direttive scolastiche stabilite dal Regolamento d’Istituto.
    3. È presente a scuola almeno 5 minuti prima di cominciare il suo servizio.
    4. Cura l’ordine della classe, l’attenzione durante le lezioni, il contegno corretto degli alunni e il rispetto dei banchi e delle suppellettili.
    5. Di norma evita che durante la lezione gli alunni escano di classe senza grave motivo o di allontanarli dalla classe.
    6. Al termine di ogni lezione si assicura che gli alunni scrivano sul diario i compiti e le lezioni per casa; egli stesso li annota sul registro di classe. Se deve recarsi in un’altra classe, lo fa con sollecitudine affidando la classe al personale addetto nel corridoio.
    7. Accompagna gli alunni per l’intervallo e per l’uscita senza anticipare né ritardare l’orario indicato.
    8. Durante l’intervallo delle lezioni i docenti sono tenuti all’assistenza degli alunni onde prevenire il verificarsi di eventi dannosi. I turni di assistenza sono specificati dalla Presidenza (Vedi regolamento vigilanza allegato)
    9. Al termine delle lezioni, gli insegnanti dell’ultima ora sorvegliano l’uscita degli alunni e si accertano che tutti lascino la scuola secondo le modalità indicate dai genitori.
    10. Non è consentito l’uso di telefoni cellulari durante le ore di lezione; è consentito l’utilizzo del telefono della scuola solo con il permesso per telefonate brevi e al di fuori dell’orario di lezione.
    11. Non è consentito fumare nei locali della scuola, ad eccezione di una sala fumatori individuata all’inizio di ogni anno scolastico.
    12. Il registro personale deve essere compilato in tutte le sue parti e lasciato a scuola nel proprio armadio.
    13. All’inizio dell’anno scolastico, in data stabilita, il docente prepara e consegna in presidenza il programma didattico preventivo.
    14. Al termine dell’anno scolastico presenta al Preside i programmi effettivamente svolti e per le classi d’esame consegna anche una relazione finale.
    15. Nella prassi didattica, l’insegnante si attiene a quanto stabilito dal Collegio Docenti e dai consigli di classe.
    16. Le interrogazioni  aventi per oggetto una parte sufficientemente ampia e unitaria del programma, consentono al docente di rilevare la misura dell’approfondimento fatto dall’alunno, la sua capacità di sintesi, la chiarezza dell’esposizione.
    17. Ogni lezione deve svolgere un argomento unitario e ben definito, che l’insegnante espone valorizzando il libro di testo e tutti gli accorgimenti e i mezzi didattici che l’esperienza gli suggerisce e che le reali possibilità della classe consentono.
    18. Consapevole che l’alunno frequenta la scuola per progredire mediante l’aiuto dell’insegnante, questi di norma non deve richiedere più di quanto non abbia dato, sia come spiegazione del programma, sia come stimolo e sostegno all’approfondimento personale. Abitualmente non assegnerà per lo studio domestico argomenti non presentati in classe ed eviterà ogni eccesso nell’assegnare compiti o lezioni.
    19. Valorizzando diligentemente tutto il tempo a disposizione, il docente procura che gli alunni apprendano il più possibile durante la lezione, senza che abbiano bisogno normalmente di corsi di recupero o di lezioni particolari.
    L’insegnante, comunque, non ritiene esaurito il suo compito educativo con il lavoro svolto durante le lezioni, ma è disponibile, anche al di fuori dell’orario di classe, ad accogliere e stimolare, d’intesa con la presidenza, le richieste degli alunni per incontri personali o di gruppo e per le lezioni integrative.
    20. Le esercitazioni scritte, coerenti con lo svolgimento del programma, devono essere diligentemente corrette e riconsegnate all’alunno, perché possa rendersi conto degli errori.
    21. Il docente verifica quotidianamente l’esecuzione dei compiti assegnati e la diligente preparazione delle lezioni. Salvo rare eccezioni, previamente concordate e fissate, non sono consentite interrogazioni o compiti scritti fuori delle ore di lezione previste dall’orario scolastico e comunque sempre in presenza di un testimone.
    22. Registri ed elaborati costituiscono la documentazione ufficiale della scuola e devono potersi esibire ad ogni richiesta dell’autorità scolastica.
    23. Data la particolare importanza che la scuola annette alla collaborazione scuola – famiglia, il docente procura di favorire in ogni modo il dialogo, sia individuale che collegiale, con i genitori degli alunni. Nei giorni e nelle ore stabilite si tiene a disposizione per i colloqui previsti dal calendario scolastico. I colloqui scuola – famiglia avvengono nel seguente modo: settimanalmente, in orario curricolare, secondo l’orario di ricevimento comunicato all’inizio dell’anno; almeno due volte all’anno, dopo la consegna dei “pagellini” e della pagella.
    24. Tutti gli insegnanti sono tenuti a partecipare ai consigli di classe e agli incontri con i genitori, secondo il calendario programmato.
    25. Tutti gli insegnanti sono tenuti al più stretto segreto professionale nei riguardi delle persone estranee al consiglio di classe e non dissociano la loro persona dalle decisioni prese dal consiglio di classe e dal collegio docenti.
    26. Il docente coordinatore, nominato annualmente dal preside, segue con particolare attenzione il processo educativo e culturale degli alunni ed è per loro punto di riferimento personale per le iniziative e per il buon andamento delle classi nonché per garantire il buon coordinamento tra le varie discipline. Cura lo svolgimento di compiti che il Dirigente riterrà opportuno delegargli per il funzionamento dell’attività didattica.
    27. I docenti evitano di dare agli alunni e alle famiglie eccessiva confidenza per non rischiare di perdere la libertà di decidere secondo giustizia.
    28. È fatto esplicito divieto di impartire lezioni private di qualsiasi tipo ai propri alunni.


NORME E SANZIONI DISCIPLINARI (docenti)

Per quanto riguarda il Capo d’istituto ed i docenti nel caso di violazione dei propri doveri possono essere inflitte le seguenti sanzioni disciplinari:
a) Censura orale e\o scritta.
b) La sospensione dall’insegnamento o dall’ufficio fino ad un mese (con perdita del trattamento economico ordinario).
c) La sospensione per un periodo da uno a sei mesi (con perdita del trattamento economico ordinario), e trascorso il tempo di sospensione, lo svolgimento di compiti diversi da quelli inerenti la funzione docente o direttiva.
d) La destituzione

La sanzione a) viene inflitta dal Dirigente scolastico per mancanze non gravi riguardanti i doveri inerenti alla funzione docente o d’ufficio.
La sanzione b) viene inflitta dal Comitato di Gestione, sentito il parere favorevole del Dirigente scolastico e previo nulla osta del Provveditore agli Studi per atti non conformi alle responsabilità, ai doveri e alla correttezza inerenti alla funzione o per gravi negligenze in servizio; per violazione del segreto d’ufficio; per avere omesso di compiere gli atti dovuti in relazione ai doveri di vigilanza.
La sanzione c) viene inflitta dal Comitato di Gestione, sentito il parere favorevole del Dirigente scolastico e previo nulla osta del Provveditore agli Studi per gli atti di cui sopra qualora le infrazioni abbiano carattere di particolare gravità; per uso dell’impiego ai fini di interessi personali; per atti in violazione dei propri doveri che pregiudichino il regolare funzionamento della scuola; per abuso di autorità.
La sanzione d) viene inflitta dal Comitato di Gestione, sentito il parere favorevole del Dirigente scolastico e previo nulla osta del Provveditore agli Studi per atti che siano in grave contrasto con i doveri inerenti alla funzione; per attività dolosa che abbia portato grave pregiudizio alla scuola, agli alunni, alle famiglie; per illecito uso o distrazione di beni della scuola o di somme amministrate o tenute in deposito; per gravi atti di inottemperanza a disposizioni legittime commessi pubblicamente nell’esercizio delle funzioni; per richieste o accettazione di compensi o benefici in relazione ad affari trattati per ragioni di servizio; per gravi abusi di autorità.
Ogni procedimento disciplinare nei confronti di docenti e\o del dirigente scolastico prevede la contestazione degli addebiti e la possibilità di difesa e giustificazione da parte degli interessati. L’istruttoria d’ogni procedimento disciplinare nei confronti dei docenti è di competenza del Dirigente Scolastico. Fanno parte dell’istruttoria la ricezione del rapporto sull’infrazione, l’accertamento, l’eventuale avvio del procedimento, la contestazione degli addebiti e la relazione eventuale all’organo competente ad irrogare la sanzione. In caso di procedimento disciplinare nei confronti del Dirigente Scolastico è competente il Presidente del Comitato di gestione della scuola.

DISPOSIZIONI FINALI

Il presente Regolamento Generale d’Istituto viene adottato e\o modificato previa consultazione del Collegio Docenti, sentito il parere del Comitato di Gestione e dei rappresentanti degli studenti e dei genitori e ottenuto il nulla osta definitivo dal Provveditore agli Studi. Di esso viene fornita copia ai genitori e agli studenti all’atto dell’iscrizione, ai docenti al momento della stipula del contratto di collaborazione.

Allegati:

  1. Patto Educativo di Correponsabilità
  2. Regolamento contro Bullismo e Cyberbullismo
  3. Regolamento sull’utlizzo dei Cellulari
  4. Regolamento sul Divieto di Fumare
  5. Regolamento sulla Vigilanza di Alunni/e